Dato sui jobless claims ancora molto volatili. Ci si avvicina di nuovo alla quota di richieste di un anno fa, eliminando di fatto gran parte dell’ottimo dato della scorsa settimana.
Questa troppa volatilità però influisce troppo su un dato abbastanza stabile, per cui vediamo di analizzarla sotto un’altra prospettiva.
Il grafico sopra ci illustra una tendenza di fondo. Mediamente infatti i Jobless claims tendono a crescere da inizio anno, per poi discendere nell’ultimo quarto dell’anno. Curioso (statisticamente parlando) il forte balzo tra gennaio e febbraio, indice che la stagione natalizia influisce pesantemente nelle richieste di disoccupazione. Però il dato a cui facevo prima riferimento (la variazione annua che si è di nuovo “annullata”), può essere vista anche dai dati assoluti e non percentuali. Con questo grafico si potrebbe tranquillamente rappresentare la crisi occupazionale di questi ultimi due anni e mezzo. Per chi pensasse che il 2010 il mercato occupazionale americano fosse andato bene deve ricredersi. L’anno migliore infatti è stato il 2009: nel 2010 le richieste sono state stabili, cominciando lentamente a ridursi nella seconda metà dell’anno. E per il 2011 siamo ancora ai livelli di un anno fa. E la tendenza che ci aspetta nel mese di febbraio, se fosse confermata (non si è sempre verificata), ci porterebbe a “scavalcare” le richieste dello scorso anno, con le logiche implicazioni del caso.
Detto questo vi lascio il solito grafico di riepilogo, evidenziando in verde la forte volatilità che dovrebbe farci mantenere all’erta.
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