In molti dicono che la dinamica economica sia ancora guidata dall’andamento industriale. Allora diamoci da fare per fare una corretta analisi della realtà che possiamo osservare e che ci aspetterà.Il recupero industriale è stato imponente. Tassi di crescita di questo regime su base annua non si registravano dal 1998, ben 12 anni fa. Però questi tassi sembrano sostenibili? Guardando la media (linea nera tratteggiata), che risulta essere un buon indicatore (infatti nel lontano agosto 2009 determinò l’uscita dalla “recessione” del settore industriale americano, cosa che di fatto è avvenuta), sembra che ora “il rimbalzo infinito” sia destinato perlomeno a scendere, visto ormai l’andamento al ribasso da ormai il luglio dello scorso anno.Se poi andiamo vedere l’indice puro (c’è sia il dato italiano e americano, tutti e due corretti con una media a 6 mesi, tutti indicizzati su base 1 al primo gennaio 1991), la possibilità di una leggera caduta della produzione industriale americana sembra una certezza, mentre per quella italiana possiamo dire che “ci sono ancora cartucce da sparare”. Ciò non toglie però il fatto che, da 1995 in poi la produzione industriale italiano sia stata ferma per più di 14 anni, per poi crollare ovviamente.
Poi, per puro titolo informativo, un confronto degli andamenti tendenziali della penisola e di oltre oceano, in modo da capire i diversi impatti che la crisi hanno avuto sui relativi settori industriali.Il grafico, come al solito, parla da solo.
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