Sinceramente non avevo mai buttato l’occhio su questo importante indicatore, ma oggi appare interessante guardare l’andamento della bilancia commerciale italiana.
E guarda te che ti capita. Nonostante la caduta dell’euro dai massimi degli scorsi anni, la bilancia commerciale dall’inizio del 2010 è in picchiata. Infatti da un punto di vista annuale siamo passati da un deficit di circa 5875 (milioni? Non ne sono sicuro) a un saldo negativo di 27313 (milioni?!?).
Il dato come al solito, può suggerire due interpretazioni contrapposte, ma che potrebbero essere accettate simultaneamente: una caduta delle esportazioni (e quindi crisi del settore manifatturiero italiano orientato all’export) controbilanciato da una forte ripresa dell’import (con evidenti indicazioni di una positiva ripresa dei consumi interni). Vediamo però cosa può essere veramente successo.
Le indicazioni che questo grafico può offrirci sono moltissime. Si possono vedere i picchi simultanei nei momenti più brutti della crisi (gen-apr 2009) e la successiva ripresa, con ritmi positivi che non si registravano dal 2000.
Ma la cosa che pressa maggiormente e la tendenza verso il deficit che si sta consolidando da marzo 2010. Infatti le importazioni crescono (in %) con tassi costantemente maggiori a quelli delle esportazioni (osservate gli ultimi mesi e gli istogrammi grigi), portando di fatto al grafico pubblicato in cima al post.
Non so se alla nostra nazione convenga avere un deficit o un surplus sulla bilancia commerciale, però la tendenza di lungo mira ad un deficit che va sempre più consolidandosi. E chi le sente le imprese esportatrici? L’andamento della bilancia commerciale cinese (e le stime fatte dal sottoscritto) potrebbe cambiare le carte in tavola? Nessuno può saperlo, ma ci terremo aggiornati.
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