Oggi lascerò lo spazio a tre importanti grafici riguardanti le svalutazioni bancarie e i delinquency rate americani (l’equivalente dei nostri tassi di insoluto), dedicandone ad ognuno un piccolo commento. Il primo grafico è un confronto che riguarda il totale dei prestiti erogati da principali 100 istituti bancari americani e le relative svalutazioni su tali prestiti. Due le dinamiche che credo siano da evidenziare:
- Dalla metà del 2009 i prestiti contratti con ipoteche hanno seguito un evidente trend ribassista. Molti potranno dire che il cittadino americano può aver cambiato metodo di acquisto, pagando in contanti i suoi acquisti più importanti, ma in una situazione economica
èdel genere è impensabile. - Le svalutazioni dopo il picco di fine 2009 si noto fortemente ridotte, ma all’ultimo trimestre disponibile (il terzo del 2010) esse ammontano ancora a 15 miliardi di $ nel singolo trimestre. Ancora troppo alte per non tenerle ancora in considerazione.
Il secondo grafico invece riprende in parte il primo (riportando di colore blu le svalutazioni nette) aggiungendo anche il tasso di delinquency del periodo. Il tasso di delinquency è quello che per noi italiani è il tasso di insoluto, cioè il numero di prestiti con pagamenti in ritardo sui prestiti totali. Qui la questione si ridimostra ancora più nella sua gravità. Nel 2007 il tasso medio era perfino inferiore del 2%. Al terzo trimestre del 2010 viaggiava stabilmente sopra il 10%. E, almeno statisticamente, potrebbe rimanerci per un periodo prolungato.
Il terzo grafico invece mira a dimostrare la forte relazione che c’è tra i due dati. La relazione non è fortissima (>50%), ma a titolo teorico è facile osservare che per far rientrare il tasso di delinquency sotto l’8% le svalutazioni attuali dovrebbero ridursi di 2/3 (Vale ovviamente anche il discorso opposto se partiamo da un target per le svalutazioni di 5 miliardi). In evidenza poi c’è il quadrato nero, che è il dato riguardante il terzo trimestre del 2010. Questo grafico poi è interessante perché ci permette di vedere visivamente il percorso cronologico dei due dati. E se da un lato le svalutazioni si sono ridotte (quindi prettamente un ambito finanziario) dall’altro il tasso di delinquency è ancora notevolmente alto e non è diminuito. Ancora di più quindi la realtà economica comincia ad allontanarsi dalla pseudo realtà finanziaria. Delle due cose o è l’una o è l’altra: o i prossimi dati mostreranno una forte caduta del tasso di delinquency e allora il mercato occupazionale/immobiliare potrà riprendersi; oppure è tutta una bolla gestita dalle banche centrale mondiali che potrebbe scoppiare dall’oggi al domani.
Non perderò di vista questi argomenti. Quando saranno disponibili i nuovi aggiornamenti, avremmo l’occasione di analizzarli di nuovo.
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