sabato 6 ottobre 2012

Eolico e fotovoltaico? 10,8% della produzione elettrica nazionale in settembre

Lo scorso febbraio, con un post che aveva suscitato molta curiosità, avevo evidenziato come l’avvento delle rinnovabili avrebbe di fatto coperto il saldo estero, generando però evidenti problematiche circa la gestione di questa rivoluzione energetica. Ma guardiamo qual è stato il progresso da febbraio a settembre, in questi due grafici che rappresentano lo stesso fenomeno sotto due diversi punti di vista.
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Come si nota dal grafico sopra (la zone ombreggiata è l’evoluzione del fenomeno dal post dello scorso febbraio), l’energia fotovoltaica ed eolica ha raggiunto i suoi massimi, arrivando a più di 3000 Gwh nel mese di luglio e maggio, arrivando nel mese di agosto ad ammontare ad una volta e mezza il saldo estero (guarda grafico sotto)! E dalle ultime proiezioni, già oggi stiamo coprendo strutturalmente il saldo estero, rispetto al 2014 da me stesso prospettato lo scorso febbraio.
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Numeri certamente interessanti, che dovranno poi essere interpretati anche in funzione del forte calo dei consumi di settembre (-9,6%), prontamente rilevato da GPG Imperatrice (vedi post).
Poi, ritornando al contributo delle energie rinnovabili, vi posto quest’altro grafico che dimostra come il fotovoltaico sia in forte rallentamento e quest’estate non ha mostrato la stessa crescita registrata negli anni passati (il che dovrebbe essere fisiologico visto la maggior esposizione dei raggi solari). Il fatto è poi confermato sia dal grafico sotto e sia dai confronti annui: infatti, per la seconda volta dal 2009, l’eolico ha superato su base annua la variazione percentuale: nel mese di settembre infatti il fotovoltaico è cresciuto del 18.7% (settembre 2011: + 584%), mentre l’eolico del 46,8% (settembre 2011: –11%).
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E’ finita la luna di miele tra Italia e fotovoltaico? Mah, difficile a dirsi, certo che comunque, e qui non si può negare, la riduzione (necessaria) dei contributi e la crisi economica hanno certamente influito, almeno sulle installazioni di tipo famigliare (per conto mio). E questo dai dati è chiarissimo.
Certo che, pensandoci un attimo, cosa serve il piano Passera che vorrebbe raddoppiare l’estrazione di greggio, quando da una parte i consumi sono in calo da 3 anni e dall’altra il sistema Italia si dovrà comunque “pappare” circa 9 miliardi all’anno per i prossimi due decenni ( Piano Passera): un brutto boccone, ma almeno non inquinano, creano posti di lavoro come le trivelle, le paghiamo già e sono già un importante rete di produzione nazionale.
Chi lo dice a Passera che il problema non è produrre di più ma gestire meglio l’energia che si sta producendo in Italia? Invece di parlare di trivelle si dovrebbe investire sulla SmartGrid: sai quanti risparmi a lungo termine!
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Fonte: Rapporto mensile Terna [http://www.terna.it/default.aspx?tabid=379]

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