martedì 9 marzo 2010

Delinquency rate e ripresa del credito al consumo

In questi mesi i dati sono diventati di fondamentale importanza. Perfino l’Economist ne ha dedicato la prima pagina pochi numeri fa. Oggi voglio condividere con voi due grafici significativi e anche contraddittori riguardo l’andamento del credito al consumo americano.

Partiamo da un’analisi terra-terra. Gli USA, è assodato, hanno basato la loro crescita sul debito. Questo boom era comunque destinato a scoppiare, come è successo a partire da Agosto del 2008 (primo mese di riduzione anno su anno del credito al consumo), e, come conseguenza, si doveva avviare una fase di delevering che doveva limitare la massa di credito esistente e spingere alla crescita del risparmio privato.
Tutto ciò è successo puntualmente per più di un anno, fino a che, il mese scorso, la Fed ha pubblicato nei suoi aggiornamenti la prima variazione positiva della variazione del credito al consumo che non avveniva ormai da 17 mesi.
Certo, si tratta solo di una variazione, che nei mesi prossimi potrebbe essere smentita da revisioni e ulteriori ricadute, ma il segnale per ora è stato mandato.
Ora però la domanda che mi son posto è: tutto quel processo di delevering che dovrebbe durare più anni è già finito o è in procinto di farlo?
I fatti ci dicono questo: dal suo picco, la massa di credito è calata del 4,87 %, poca cosa rispetto all’imponente massa creditizia in circolazione. Il grafico infatti parla chiaro: il dato ha ritracciato sui livelli del 2007, dove sicuramente la situazione economica e finanziaria “permetteva” la presenza e la “solvibilità” di tali crediti.
UsConsumer credit
Ad oggi, accontentarsi di questo ritracciamento e riprendere la crescita del credito al consumo rappresenta solo un semplice rinvio di una fase reale di delevering che di fatto si è limitato ad una stabilizzazione in questi ultimi 17 mesi.
I dati che abbiamo appena analizzato ci hanno allertato che, nel prossimo futuro, potremmo assistere di nuovo alla crescita della massa creditizia. Ma i debitori, in questa situazione, come se la cavano?
delinquency_mar_10
I dati sul Delinquency rate ci danno una informativa molto esplicativa della realtà. I debiti, logicamente, sono diventati più inesigibili da un anno a questa parte. Negli ultimi due mesi, però, abbiamo assistito a diversi andamenti:
  1. se da una parte gli insolventi da 30 giorni e gli atti forzosi si sono stabilizzati;
  2. gli insolventi da 60 giorni sono nettamente diminuiti;
  3. e gli insolventi di lungo termine (più di 90 giorni) sono nettamente aumentati.
In che situazione siamo allora? Dobbiamo essere ottimisti pessimisti per le insolvenze a lungo termine o pessimisti o ottimisti a breve termine? Io sono confuso. Io rimango ancora pessimista, per via dell’andamento degli ultimi mesi: non mi sembra ancora arrivato il momento di una netta inversione di marcia e al pensiero che questo avvenga in concomitanza con una massa monetaria in netta crescita, mi ricorda un circolo vizioso che pochi anni fa fece de precursore del boom di pochi anni fa.

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