Diciamolo pure senza mezzi toni: la produzione industriale in Italia si è fermata ad Agosto dello scorso anno e il suo tasso di crescita è passato in negativo per la prima volta dal luglio di quest’anno. Questo in basso il grafico.
Quindi dal punto di vista industriale la situazione non è delle migliori e l’attuale pressione sui nostri tassi di rifinanziamento potrebbe aggravare ancora la situazione. Ma la tendenza negativa è ampliamente chiara da ormai più di un anno e visto le attuali condizioni macroeconomiche non vedo alcuna possibilità per una inversione di tendenza.
Dal lato occupazionale invece, la cassa integrazione sembra in continua riduzione, anche se i livelli pre 2009 sono ancora molto distanti dall’essere raggiunti.
Un ulteriore analisi è poi stata fatta ponendo in correlazione l’andamento della produzione industriale (variazione % annua) con la variazione della cassa integrazione, sempre su base annua, dal 2005 ad oggi. Eccone il risultato.
Appare chiaro come la relazione fra le due variabili sia negativa. Un andamento positivo della produzione industriale porta ad una riduzione della cassa integrazione, come è avvenuto nel 2011 (pallini neri). Però dalla correlazione appare chiaro che al fine di ridurre la cassa integrazione non è necessario avere una crescita industriale modesta, ma bisogna mantenerla sopra il 4-5% per avere la sicurezza di ridurre strutturalmente la cassa integrazione. Ad oggi però (pallino nero grande), la crescita industriale e negativa e per i prossimi mesi la cassa integrazione potrebbe riprendere il suo aumento, aggravando quella che secondo molti è la recessione economica che è già cominciata nella seconda metà di quest’anno.
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