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Dopo circa 5 mesi penso sia ora di riprendere in mano i vari leading indicator che seguo nel blog e vediamo cosa riusciamo a capire dell’attuale situazione economica.
€UROCOIN
L’€urocoin conferma la sua tendenza negativa di lungo periodo, anche se rimane al di sopra dei livelli di inizio anno. Il che comunque non esclude una fase di crescita lenta, anche se dalla interpolazione per il terzo trimestre del 2011 su base annua è previsto una forte accelerazione attorno al + 2,7%.
OCSE COMPOSITE LEADING INDICATOR
Qui la situazione si complica. Due delle tre macroregioni globali ( l’Europa e l’Asia) da inizio anno mostrano segni di cedimento, mentre l’intero nord America sembra tenere. Se prendiamo poi come confronto la variazione tendenziale, i dati che ci vengono forniti cominciano ad essere ormai preoccupanti. Infatti sia l’Asia che l’Europa segnano una variazione negativa su base annua, e tutto fa presagire una continuazione di tale trend visto come la borsa nel mese di luglio ha reagito sulla crisi del debito europeo e alla paura di un nuovo rallentamento economico. Tanto per evidenziare la rilevanza di questo indicatore, basti pensare che la prima variazione negativa congiunturale del pil europeo degli ultimi 5 anni si è registrata il secondo trimestre del 2008, e il Cli era già negativo per la zona euro da fine 2007.
Volendo evidenziare i cali tendenziali più importanti del Cli (composite leading index) registrati a giugno 2011, essi sono da attribuirsi a: Finlandia, Italia, Corea, Brasile e India (queste ultime due fortemente negative). Buoni dati, ancora in crescita da Sud Africa, Russia, Stati Uniti, Slovacchia.
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