Molti di voi ricorderanno che a giugno la banca centrale cinese aveva aperto la sua politica monetaria alla rivalutazione dello Yaun contro il dollaro. Bene. Fino ai luglio tutti erano la a spulciare grafici e notizie, chi per dimostrare che fosse una mossa politica e chi per dimostrare la reale volontà dell'alta dirigenza cinese di allentare la reale sottovalutazione della sua moneta.
Ma passati ormai più di sei mesi nessuno più ne parla, ma lo scenario macroeconomico è di fatto cambiato.
Se vi prendete la briga di andare a dare un occhiata all'andamento del cambio [link], vi rendereste conto che lo Yuan si è rivalutato del 3,14%, niente male per una politica di tassi di cambio che fino a pochi mesi fa era ufficialmente fissa. Quindi le intenzioni di realizzare una seria rivalutazione sembrano confermate (anche se con notevole tranquillità per non sconvolgere l'intero export cinese che a queste variazioni non è sicuramente aiutato).
Poi, rispetto a sei mesi fa c'è una nuova nube che si muove sopra Pechino: quella nube scura è l'inflazione. Livelli così alti non si vedevano da ormai due anni e la dirigenza cinese appare assai preoccupata, visto che se l'inflazione ufficiale è sul 5%, sui soli prodotti alimentari sembra sia sul 12-15%! Quindi, visto questo altro scenario che è venuto a crearsi, la rivalutazione dello Yuan sembra avere ancora più senso.
- Una moneta più forte attenuerebbe l'impetuosa crescita che è ripartita anche troppo impetuosamente. Questo di fatto aiuterebbe anche l'inflazione che si dovrebbe perlomeno stabilizzare.
- D'altro canto, una moneta forte permette alla cina di poter importare molti più beni di quelli che si possa permettere oggi. E visto la grande fame di numerosi beni (da non sottovalutare anche quelli alimentari, per i quali spesso la domanda eccede l'offerta), il cinese medio potrebbe garantirsi un maggiore potere d'acquisto, e di riflesso una minore inflazione.
La rivalutazione cominciata non più di 6 mesi fa si sta dimostrando reale, e questa importantissima apertura cinese porterà a sconvolgenti ripercussioni in tutto il globo. E forse, con questa loro mossa, le prossime crisi potrebbero essere anche attenuate, garantendo così il ruolo da primato che la Cina si aspetta da ormai centinaia di anni.
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