Oppure cerca all'interno del blog...
domenica 27 febbraio 2011
Bilancia commerciale Italiana sempre più negativa
giovedì 24 febbraio 2011
Imz Febbraio 2011: dato preliminare
La fiducia nei mercati continua a crescere, e l’indicatore da me creato continua a crescere. Intanto devo rettificare il dato di gennaio, che da 198,4 viene rivisto a 199,9. Poi, analizziamo il dato per febbraio, che potrebbe variare ancora di 1-2 punti indice.
Il dato (preliminare), per febbraio, si attesta sui 201,1 (-6% a/a; +1 m/m). E’ il quarto mese di fila che l’indice della fiducia sta risalendo. Però il ritmo è evidentemente calato, e in vista dei prossimi dati, le conseguenze delle rivoluzione del medio-oriente si faranno sentire sulle rilevazioni.
Per non sottolineare l’impatto che avrà il prezzo del petrolio, che anche contro le mie previsioni, evidentemente miopi, balza sopra i 100$/barile.
Previsioni per il prossimo mese? Penso che il dato si stabilizzerà e la zona evidenziata di verde nel grafico (prevista lo scorso 22 gennaio) non potrà essere raggiunta almeno nel breve termine, 3-4 mesi.
martedì 22 febbraio 2011
Ore cassa integrazione operai: –25,10% rispetto allo scorso anno!
Ecco l’aggiornamento della cassa integrazione a Gennaio 2011. Questa volta voglio anche fornirvi il dato generale, presentando sia le ore autorizzate per gli impiegati e per gli operai.
Tutti e due i dati presentano una riduzione (che è un fenomeno stagionale) e il grafico sotto dimostra che comunque l’andamento verso la riduzione delle ore prosegue con un trend ormai consolidato da giugno scorso (2010).
Questo invece l’aggiornamento delle ore autorizzate ai soli operai. Come evidenziato, il trend è ormai forte di 5 cali mensili consecutivi della variazione annuale (siamo agli attuali –25,1% dal –21% di dicembre 2010), attestandosi a 47.350 mila ore.
Ricordo che nello scorso post del 27 gennaio avevo stimato un dato per gennaio che doveva avvicinarsi ai 55 milioni di ore. Evidentemente ho sottostimato la ripresa del mercato occupazionale. Ma ricordiamoci che gennaio è un mese molto volatile. Ma visto che non mi costa nulla, provo a fare una nuova previsione per l’attuale mese di febbraio. Per gli operai, quindi, le ore autorizzate potrebbero stare nel range di 58,1 – 48,1 50 - 70 milioni di ore.
domenica 20 febbraio 2011
Le scorte continuano a crescere…
Giusto una decina di giorni fa abbiamo paventato un possibile picco dell’economia americana proprio dall’analisi delle scorte di barili. Ora che abbiamo i dati di un altra settimana, vediamo di registrarne il nuovo sviluppo. Le scorte sono continuate ad aumentare, portandosi sui 345,9 milioni di “barili”. Anche nello scorso post sottolineavamo il trend in atto
“Sono infatti 5 settimane che le scorte sono in continuo aumento e la tendenza sembra non sia destinata a invertire.” [dallo scorso post]
E anche il prezzo spot del petrolio ne ha risentito, visto anche la forte dipendenza dell’economia americana di questa importante commodity (vedi grafico).
Questo invece che segue è un pur spartano tentativo di rappresentare la relazione tra le scorte americane e il prezzo del barile di petrolio. La relazione, come ogni buon corso di macroeconomia insegna, è inversa. E lo si può facilmente cogliere dalla linea di tendenza nera, che è un tentativo matematico di rappresentare questa relazione.
Questo grafico quindi cosa ci dovrebbe suggerire? Non ci suggerisce quasi nulla, ma più esserci d’aiuto per analizzare qualche scenario. Vediamone due in particolare, che nei prossimi post verranno continuamente aggiornati.
SCENARIO NR. 1: RALLENTAMENTO ECONOMICO
In questo scenario tipo, le scorte comincerebbero a crescere (questo sarebbe lo scenario guida se fossero analizzati i dati di queste ultime settimane. Guardando il grafico, all’altezza dei 90$/barile si può cogliere che la linea si muove verso “nord-ovest”, indicando una aumento delle scorte e una riduzione del prezzo spot) fino ad un livello indicativo di 365/370 milioni in breve tempo. A questi livelli il prezzo del petrolio potrebbe tranquillamente sostare sotto i 70$, comunque sotto i 75$ con un buon margine di sicurezza.
SCENARIO NR. 2: CRESCITA ECONOMICA
Se l’attuale crescita “drogata” dovesse continuare, rendendosi immune dalla sua stessa droga, le scorte dovrebbero registrare una forte caduta. Livelli di scorte sotto i 330 milioni indicherebbero un forte rinvigorimento dell’intero settore industriale, che porterà di pari passo a prezzi stabili sui 95-100 $ al barile.
Secondo le mie stime, le prossime pubblicazioni potrebbero suggerire una pausa nella crescita delle scorte, ma poi l’obbiettivo di medio termine è arrivare costantemente sui 350 milioni a settimana.
giovedì 17 febbraio 2011
Leading indicator – febbraio 2011
Credo sia ora di aggiornare un pò i nostri leading indicator di fiducia. Qui li troverete elencati e con un piccolo commento.
€UROCOIN
La previsione che avevo rilanciato su twitter (e che si può ritrovare su questo post) era di un deciso rallentamento della crescita in zona euro attorno al 1%. Cosa che però non si è verificata, e vi mostro sul grafico seguente l’aggiornamento di quel grafico postato qualche settimana fa (con il dato dell’€urocoin traslato in avanti di 4 mesi).
OCSE COMPOSITE LEADING INDICATOR
Questo a fianco è l’aggiornamento globale per macroaree (zona euro, paesi nafta e i 5 maggiori paesi asiatici), mentre in basso si può vedere l’'aggiornamento per la sola Italia, con evidenziata la media a 6 mesi. E’ facile notare che la media (linea tratteggiata) è superiore al dato dell’Ocse, quindi la tendenza non è di certo positiva per l’economia italiana. (cliccate sopra i grafici per ingrandirli).
PCI INDEX
Vi riporto direttamente il commento ufficiale in inglese, con il grafico allegato.
“The Ceridian-UCLA Pulse of Commerce Index™ (PCI), issued today by the UCLA Anderson School of Management and Ceridian Corporation fell 0.3% on a seasonally and monthly workday adjusted basis in January, giving up some of December’s exceptional 1.8% sequential gain. Because of the very strong December showing, the three-month annualized moving average is up 5.1% and gaining strength. This follows a string of weak or negative readings experienced in the second half of last year, further supporting our view that there is no evidence for a “double dip” in 2011. Importantly, however, we are not yet seeing signs of the growth required to drive meaningful employment gains”
Riassumendo, l’America e l’Europa ( non certo l’Italia) sembrano aver guadagnato un buon momentum per i prossimi 6 mesi del 2011. Forti rallentamenti in Asia, legati sicuramente all’avvento dell’inflazione e degli interventi monetari. L’Italia però potrebbe guadagnare in questa situazione da un possibile rinvigorimento dell’export, come conseguenza delle politiche economiche cinesi (leggi il post)