martedì 26 aprile 2011

Deficit/Pil e debito/Pil: arrivano i dati per il 2010

Oggi, Eurostat ha pubblicato i dati riguardo l’andamento dei vari ratio che “governano” i rapporti finanziari siglati dai vari trattati europei, da Maastricht in poi.

Vediamo allora in forma tabellare i vari dati e per ogni colonna vediamo di commentare l’evoluzione dei dati.

RAPPORTO DEBITO-PILDebito pubblico in percentuale al pil 2010 paesi europei eu

1. Solo 5 paesi della zona €uro rispettano il 60% di rapporto Debito/pil (nel 2009 erano 10!)

2. La Grecia nonostante tentativi di taglio del deficit (che come vedremo dopo è ancora oltre il 10%) continua a peggiorare il suo ratio, che nel 2010 ha sfondato il 140%.

3. I cinque paesi con più alto rapporto sono (in ordine decrescente): Grecia, Italia, Belgio, Irlanda e Portogallo. L’anno scorso l’Irlanda neanche non compariva tra i “last 5”.

PESO DEL DEBITO DI OGNI NAZIONE SULLA ZONA €UROComposizione debito pubblico zona €uro, 2010 Questo grafico io lo ritengo interessantissimo. Si può già dimostrare infatti che lo strumento creato per salvare gli stati in temporanea difficoltà (Efsf, per capire come funziona clicca qui) può dirsi già tecnicamente fallito, visto che il patrimonio di garanzia è già inferiore all’eventuale copertura di tutto lo stock di debito di Irlanda, Portogallo e Grecia.

Se poi volessimo simulare il Bailout del gruppetto dei PIIGS, la cifra da dover sborsare si agirebbe, ai valori del 2010, di 3.117 miliardi di €, equivalenti al 40% del debito europeo! Uno scenario improponibile!

AUMENTO DEL DEBITO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE

Aumento del debito rispetto l'anno precendente, paesi Ue, 2010

Anche qui i dati sono molto interessanti. Nel 2010 nella “Top 5” dei migliori debiti pubblici (intesi come i primi 5 debiti pubblici che sono cresciuti meno rispetto al 2009) vi sono Ungheria, Italia, Belgio, Francia e Olanda. Questo rappresenta forse il miglior dato che l’Italia ha registrato nel 2010, limitando di fatto le spinte speculative sul nostro debito. Bisogna anche sottolineare che calcolando una media aritmetica sugli ultimi 3 anni colpiti dalla crisi (2007-2010), l’Italia si pone al primo posto con una crescita media del 4,8%, contro il 47% irlandese, il 19% spagnolo, 11,6% portoghese e il 9,8% tedesco (media zona €uro +9,4%).

Se volessimo per esempio simulare uno scenario che avesse previsto un aumento medio annuo del 11,2% del debito italiano (questo è il tasso medio registrato dalla Grecia), ora il debito si aggirerebbe sui 2.203 miliardi di €, portando il rapporto debito-pil a 142, livello vicini a quello greco.

RAPPORTO DEFICIT-PIL

Deficit-pil dei paesi europei, 2010

Anche in questo caso l’Italia fa meglio degli altri paesi europei. Enorme il deficit Irlandese, che non tiene il confronto nemmeno con quello greco. Forte apprensione per il pesante deficit Inglese e spagnolo. Il primo forse molto sottovalutato, ma il regno unito riesce a garantirsi una ampia capacità finanziaria (con una banca centrale autonoma) che permette di sopportare anche questi deficit (come gli stessi Us).

Rispetto il 2009 la Spagna e il Belgio sono gli unici grandi paesi ad avere migliorato nettamente il rapporto, mentre in peggioramento sono i conti di Polonia, Austria e anche Germania.

giovedì 21 aprile 2011

Migliorano i conti nel 2010, per ridurre il debito ci vorrebbe una manovra pari al 5% del Pil

Il mese scorso avevamo discusso dei conti pubblici, ma oggi, prendendo “per buoni” i dati dpf presentati dal Ministro Tremonti, vediamo come si sono evoluti i conti nel 2010 (attenzione, perché possono esserci ampie differenze con i dati della Banca d’Italia che si sono utilizzati per i precedenti dati, che per il 2010 verranno pubblicati verso fine Maggio).

Elenchiamo le varie osservazioni per punti (i valori sono espressi in milioni di €).

  1. L’indebitamento netto (o deficit) è diminuito sia nominalmente (da 80.800 a 71.211) che in rapporto al Pil (da 5,3 al 4,6%).
  2. Le entrate da “imposte indirette” (Iva, Irap,…) sono in ripresa, registrando un aumento di 10 milioni rispetto al 2009, ritornando ai livelli del 2008. Importantissimo segnale, che è figlio sia di maggiori controlli fiscali e sia di una ripresa (non fortissima) dei consumi finali.
  3. Le prestazioni sociali in denaro sono ancora la voce preponderante per la spesa pubblica, rappresentando da sola il 38% del totale spese (298.200 €)Prestazioni sociali in denaro, in % al Pil 2010
  4. La spesa per interessi in calo, ma non frutto di una diminuzione del debito, bensì di un calo dei rendimenti. Effetto che svanirà quest’anno visto i tassi in ascesa in tutta la zona EU. Facendo una stima e prevedendo una crescita media annua del debito pubblico del 3,10%, risulterebbe un debito pubblico vicino a 1.900.000 milioni di €, che per un costo medio del debito (4,1%) genererebbe quasi 77.900 milioni di € di spesa per interessi, contro i 70.100 spesi nel 2010: +7.700)
  5. I consumi intermedi delle Pa sono diminuite di 1,1 milioni di €, segno dei tagli imposti dalla finanziaria del ministro.

Dovendo esporre un piccolo commento, bisogna sicuramente segnalare una stabilità dei conti pubblici, che è stata garantita da delle buone finanziarie. Se togliamo l’effetto interessi, siamo vicini ad un avanzo primario, segno che l’equilibrio per ora non è sotto pressione. Ma se la via maestra è la riduzione del debito, ad ora servirebbe una manovra da 80.000 mil di €, o il 5% del Pil. Mica bruscolini…

Andamento delle principali voci di spesa stato italiano 2010Andamento dell'avanzo primario e dell'indebitamento netto Italia 2010

giovedì 14 aprile 2011

Bilancia commerciale italiana: gennaio 2011

La bilancia commerciale italiana secondo i nostri amati tg e commentatori italiani è sempre in negativo. Strano per una nazione che basa il suo pil per la gran parte sulle esportazioni, eppure la realtà è questa.
I dati dello scorso dicembre indicano la peggior bilancia commerciale dal 2009 (sicuramente anche da prima, ma lo storico a mia disposizione si ferma al 2009). In gennaio, si è notato un leggero miglioramento, ma la situazione rimane pur sempre negativa.
Però come sappiamo è la voce energia a pesare negativamente sulla nostra bilancia. Per cui penso sia utile evidenziare il peso di tale voce e tentare di depurare la bilancia da questo dato: questo è il risultato.Bilancia commerciale italiana depurata dal deficit energetico gennaio 2011 Se quindi depuriamo la bilancia commerciale di gennaio (-3.306 mil di €) con il deficit energetico (1.599 mil di esportazioni energetiche e 7.401 mil di importazioni energetiche), ne risulta una situazione ampiamente positiva per quasi 2.766 mil di €, vicino ai massimi di metà 2009 e in un netto trend di crescita dallo scorso ottobre.

domenica 10 aprile 2011

Tasso fisso (il poco conosciuto Irs: Interest rate swap)

L’euribor è molto facile da seguire e quindi la scelta per i nostri investimenti è molto facile se scegliamo un tasso variabile. Nel momento in cui però si potrebbe pensare di effettuare delle operazioni con un tasso fisso, le cose si fanno più intricate perché è difficile recuperare uno storico di questi tassi.

Operazione difficile, ma non impossibile.Serie storica tasso fisso mutui 2011 2001Questa che vedete sopra sono tre dei principali tassi fissi, divisi per durata. Quello che balza subito all’occhio è la forte ripresa che hanno subito a partire dal loro minimo storico dello scorso agosto. Oggi, per un mutuo ventennale, il tasso base si aggirerebbe su un 4%, a differenza di un 3% rispetto allo scorso autunno: non proprio briciole. Certo, lo spread farà la sua differenza, ma già portarsi a casa un 1% non sarebbe stato un cattivo affare.

Comunque ad oggi i tassi sono ritornati ad un loro livello medio e le decisioni di politica monetaria appena attuate faranno proseguire questa salita. Non ai livelli del 2008, ma un Irs a 5 anni vicino al 3,5% nel giro di un trimestre io lo penso possibile.

Irs ed euribor confronti 2007 2011  Certo che per rendere bene l’idea serve un confronto tra i tassi fissi e i tassi variabili; ed eccolo servito! La forte picchiata della crisi la si è sentita molto prima sul fisso rispetto al variabile: quasi ben 3 mesi prima. Invece, per la risalita sembra si siano mossi in sincronia, anche se, ovviamente, l’entità di rialzo del fisso è stata più pesante.

Ora la domanda è la solita: fisso o variabile? Dipende essenzialmente da due cose: dalla propensione al rischio e dalla durata del prestito. Prestiti entro i 5 anni non risentono molto di forti scossoni dei tassi per cui si potrebbe ancora puntare sul variabile. Su date più lunghe invece la questione si fa più intricata, perché bisogna prevedere la politica monetaria dei prossimi 10 anni, e difficilmente è facile da centrare…

sabato 9 aprile 2011

Euribor e tassi: aggiornamento di Aprile

Ebbene sì, come avete previsto voi lettori (pochi ma buoni: 3 su 4!), giovedì la Bce ha alzato i tassi di 25pb. E’ la prima grande banca centrale ad attuare un rialzo (a parte quella cinese). C’è da vedere come il cambio con il $ sarà interessato, rendendo per ora molto più forte l’euro rispetto al biglietto verde d’oltreoceano.

Detto questo vediamo di parlare di argomenti che molti lettori devono affrontare ogni altro mese: i pagamenti di mutui e prestiti.

L’Euribor, smentendo lo scorso post di marzo è atteso al rialzo per i prossimi mesi. Tutto questo a causa proprio dell’annuncio (che è avvenuto proprio il giorno dopo della pubblicazione del post) della Bce che per Aprile si avrebbe potuto assistere ad un aumento dei tassi. Cosa che è infatti avvenuta! Corridoio tassi ed Euribor aprile 2011 Qui sopra si può notare la fortissima influenza che i tassi fissati dal direttivo Bce hanno sull’Euribor 3 mesi. Quindi, se fosse vera la proiezione di Roubini di tassi all’1,75% per l’estate, statene pur certi, l’Euribor lo sconterà molto prima (oggi è già a 1,29, ben oltre i 1,25 di target Bce). Molti per ora sembrano protendere per una conferma di questi tassi anche per maggio (ogni primo giovedì del mese il direttivo fissa i tassi). Io vi consiglio solo una cosa: tenete d’occhio venerdì prossimo (il 15 aprile) la pubblicazione (flash) dell’eurostat per l’inflazione di Aprile (raggiungibile da questo sito http://goo.gl/h2erE, affianco alla voce “Inflation (HICP all items)”. Se tale dato rimarrà sugli attuali dati (+2,6% su base annua) o minore, l’Euribor comincerà a stabilizzarsi. Se invece dovesse avvenire al contrario, un Euribor a 3 mesi vicino all’ 1,4% sembra più che probabile.

Eonia e corridoio tassi marzo 2011Qui sopra solo un piccolo richiamo con l’Eonia, tassi e inflazione. E’ evidente che l’andamento dei tassi non era consono agli attuali livelli di inflazione. Dei due l’una, ma dovranno comunque tendere sempre ad incrociarsi!

Il prossimo post sarà fatto sui tassi applicati a mutui e prestiti a tasso fisso: sono ancora convenienti con tassi in salita?

venerdì 1 aprile 2011

Ism marzo 2011: 61,2 (da 61,4)

Un Ism secondo le attese quello che è appena stato comunicato ai mercati. Vediamo nei grafici gli sviluppi e se sono presenti dei trend che potrebbero apparire significativi.

Per quanto riguarda l’ambito statistico, l’Ism viagga ancora all’interno della sua distribuzione normale, per cui la situazione rimane stabile, anche se si tende sempre a eventuali futuri forti eccessi (vedi questo post per capire la sua rilevanza).

Ism Marzo 2011 Qui invece un grafico che analizza i componenti principali.

Componenti Ism manifatturiero marzo 2011 L’andamento dell’occupazione non stona secondo voi?