martedì 31 maggio 2011

Situazione dei conti pubblici. Dati ufficiali Bankitalia

Proprio oggi Bankitalia ha pubblicato i dati definitivi per i conti pubblici del 2010. Per cui ho rielaborato l’analisi dello scorso aprile (con i dati del dpef) con i dati provienienti da Bankitalia. Questi i risultati.

  • Il deficit (o indebitamento netto) è coinciso con quello del dpef, cioè si è ridotto al –4,6% del Pil dal –5,4% del 2009.
  • Le entrate indirette sono in aumento (+10 miliardi di € a 225 miliardi di €), accompagnate anche da un aumento di 2 miliardi per le entrate da imposte dirette.

Andamento spesa pubblica per settori 2010 italia

  • Le prestazioni sociali in denaro aumentano di altri 6 miliardi di €. Questo rappresenta un dato di forte rallentamento, infatti nei tre anni precedenti gli aumenti di anno in anno sono risultati sempre maggiori di 12 miliardi (rappresentano comunque ancora il 37,6% della spesa pubblica totale)
  • Il debito pubblico aumenta di 81 miliardi di € (l’aumento per il 2009 risultava molto maggiore, vicino cioè ai 98 miliardi) arrivando ad uno stock di 1842 miliardi, fissando un ratio in rapporto al pil di 119,1

Dati economia italiana debito pubblico bilancio statale 2004 2010

  • Gli interessi sul debito continuano a diminuire di altri 256 milioni di € (nel 2009 la riduzione era sui 11 miliardi di €). La diminuzione non è ovviamente legata ad un eventuale calo del debito (che non c’è), bensì ad un costo medio del debito del 3,8% (dal 4 del 2009)

Peso entrate pubbliche su pil italia 2005 2010

  • I consumi intermedi, a differenza dei dati del dpef, non risultano in calo, ma il loro aumento si è di fatto azzerato.

lunedì 16 maggio 2011

Il rapporto debito/pil: la chiave che spiega come la Grecia dovrà prima o poi ristrutturare il suo debito

AGGIORNAMENTO DEL 26 LUGLIO 2011

I fatti alla fine hanno confermato quella che era la mia previsione, che ormai tutti riconoscevano ma nessuno voleva attuare. Certo che nel complesso del "default guidato" non si sa ancora nulla, e la preoccupazione di essere davanti un pasticcio pur di tener su la baracca c'è ed aleggia sempre di più sulle nostre teste.

Un'altra cosa che su cui vorrei aggiornarvi e che sto riprendendo in un nuovo post è che la previsione che riportavo su questo post era basata sul un debito pubblico (che sulla tabella non è riportato) che a fine anno doveva essere di 1.891 miliardi di euro. Ai dati di maggio 2011, il debito pubblico invece a segnato un nuovo record a 1.897, raggiungendo quindi il mio target prefissato con mezzo anno in anticipo. Il che porta ovviamente a rivedere la previsione del debito/pil, che potrebbe facilmente per fine anno sfondare i 120-121 % su Pil.

giovedì 5 maggio 2011

Imz aprile 2011: la discesa continua

Il superindice sulla fiducia globale (da me creato) continua la sua discesa. Ad aprile infatti il livello registrato è stato di 187,8, –17% rispetto un anno fa e –2,6% rispetto marzo scorso. La discesa comincia ad accelerare e la tendenza, evidenziata dalla media mobile tratteggiata, è già segnata da giugno dello scorso anno.imzIn questa occasione provo di nuovo a proporre la mia previsione per il Pil americano per il 2 trimestre del 2011, utilizzando la stessa analisi utilizzata per la previsione (poi toppata) tentata lo scorso ottobre.

Dall’analisi del Michigan Sentiment Index, per il 2Q2011 prevedo ancora un rallentamento della crescita, che dal 1,8% registrato il primo trimestre potrebbe aggirarsi attorno al 1,4%. Un dato sicuramente “anemico”, che perfino l’Italia potrebbe raggiungere…  

mercoledì 4 maggio 2011

Non per difendere i petrolieri europei…

… ma una cosa bisognerà pur dirla.

Noi la quotazione del petrolio la riportiamo in $ americani. E i tg e tutti i servizi di informazione generale seguono questa abitudine. Se invece fosse rapportato in €, visto che è noi i “barili” li paghiamo in €, la realtà delle cose sarebbe ben diversa!Oil in € Immagine tratta dal blog di Krugman.

Infatti il prezzo del brent sarebbe a livelli vicini ai massimi assoluti del brent (132 $ circa), quando oggi, in $, siamo circa sui 110$. Invece gli 85 € a barile sono ad un passo. Ed elemento molto importante, l’inflazione non è esplosa come ai livelli del 2007. Segno che forse i consumi che hanno generato quel tipo di inflazione oggi mancano… e non è una novità purtroppo.