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--- AGGIORNAMENTO ---
Dopo la riunione di giovedì scorso (3 marzo 2011) le cose sono ampiamente cambiate. La Bce si è dichiarata pronta ad alzare i tassi già dalla prossima riunione di aprile. E sull'Euribor questa dichiarazione si è subito sentita. In pochi giorni, l'obbiettivo dello scorso post (che qui sotto dichiaravo "impossibile") del 1,16% si è materializzato in un attimo, aprendo di fatto la strada ad un ulteriore rialzo.
Per cui, nel leggere questo post, tenete conto della politica economica che si poteva prevedere prima di questa "radicale" inversione di marcia.
Luigi, commentando lo scorso post sull’Euribor ha detto...
Ha deciso di modificare le Sue previsioni dopo i recenti accadimenti (Libia, adesso la Cina), aumento dell'inflazione ecc...? Tutto ciò potrebbe agire sulla tendenza alla crescita dei tassi o soltanto diminuirne il ritmo di crescita?
Colgo allora l’'occasione della domanda che mi è stata posta per aggiornare anche l’Euribor.
Domanda molto pertinente, visto che nel giro di poche settimane, almeno nell’ambito internazionale parecchie cose sono cambiate e potrebbero provocare grossi cambiamenti, anche permanenti.
Ma andiamo per sommi punti.
LIBIA e CINA
Il problema Libia sembra un “non” problema per l’andamento dell’Euribor. L’unico problema che potrebbe nascere riguarda l’approvvigionamento del greggio. Il 2% dei barili prodotti al giorno nel mondo non sono pochi, per cui una loro sospensione prolungata, anche per mesi, potrebbe logicamente avere dei risvolti “stabili” sul prezzo del greggio, e quindi sull’inflazione. Sulla Cina non credo ci possano essere ripercussioni.
INFLAZIONE
Qui invece la situazione si fa più intricata perché c’è ovviamente una correlazione, che potete notare qui sotto.

Tassi di inflazione più alti comportano
“tendenzialmente” tassi euribor più alti. Per cui l’inflazione è un fattore scatenante per l’euribor. Quindi la questione è mantenere sotto occhio l’inflazione.
Ovviamente la nostra banca centrale potrebbe attivarsi per limitare l’inflazione. Ma come può farlo? Aumentando i tassi. E aumentando i tassi non vuol dire di conseguenza aumento dei tassi interbancari? Ecco spiegata la relazione. E dato che l’euribor è un tasso interbancario il cerchio si chiude.
Per ora comunque la nostra banca centrale non si è ancora dichiarata pronta ad alzare i tassi (per non uccidere sul nascere la ripresa), anche se ieri Ben Bernanke, il presidente della Banca Federale Americana, ha lasciato una porta aperta ad un eventuale rialzo dei tassi, sottolineando però che per ora non ci sono rischi per un rialzo strutturale dell’inflazione. Quindi, almeno per i prossimi 2-3 mesi forti scossoni non ne vedo all’orizzonte.
Sulla seconda parte della domanda penso che la situazione sia stabile. Infatti, come avevo già ripetuto negli scorsi post, la crescita è stabile dallo scorso aprile, per cui la tendenza verso la crescita dei tassi è fuor di dubbio.
Sul ritmo di crescita invece la situazione si fa più intricata.
Dall'ultimo aggiornamento il ritmo si è notevolmente indebolito, avvicinandosi molto vicino allo zero. E non posso negare che l’euribor possa anche scendere da questi livelli, nonostante la scorsa previsione di raggiungere gli 1,16 verso marzo (ora impossibile). La quota (minima prevista) di 1,055 è facilmente raggiungibile negli ultimi prossimi mesi.