martedì 1 marzo 2011

Analisi statistica dell’Ism: gennaio 2011

Invece di fare i soliti commenti su questi importanti indici statunitensi, vediamoli sotto un altro punto di vista. Per chi ha studiato un po’ di statistica, conoscerà la campana gaussiana (distribuzione normale) e la teoria delle deviazioni standard. Per chi non la conoscesse c’è scritto molto su wikipedia, ma in poche parole si tratta di una teoria statistica che permette, avendo la media e una serie di dati, di individuare dei margini massimi e minimi con diversi gradi di certezza, dal 64% al 99%.

In questa analisi ho usato una deviazione standard (cioè un “margine errore”) di 2, con una certezza statistica del 95%. Questo 95% tende quindi ad indicarci con certezza che solo il 5% dei dati potrebbe uscire dal range, cioè vengono definiti come anomali; e che quindi dovrebbero rientrare nel range.

Allora cominciamo con i dati. Questo l’Ism Manifatturiero americano.Note La linea blu è il dato riportato mensilmente dal 1990 a oggi (la serie esiste dal 1948). La zona verde è invece quel range che rappresenta il 95% dei dati che ci rientrano. Facile individuare l’anomalia che si è registrata per ben due volte: nel gennaio 1991 e nell’ottobre 2008. Momenti ovviamente negativi per l’economia, ma allo stesso tempo “anomali” per la distribuzione normale. Infatti, in 5/6 mesi il dato è rientrato e guarda caso ha ripreso verso il range più alto; un po’ come una molla.

Però la questione è valida anche nella parte superiore, dove ovviamente è più facile scottarsi. Il confine del limite superiore è 62 punti, mentre l’ultimo dato disponibile per gennaio è 60,8. Quindi a 62 ci si arriva in un attimo e oltrepassarlo, beh, indicherebbe che forse l’euforia economica sta sorpassando la realtà economica.

Lo stesso poi può dirsi sull’Ism non manifatturiero, che però presenta una serie di dati ben più piccola (si parte dal 2008) e quindi l’analisi con la campana gaussiana potrebbe mostrare dei dati inesatti.Note1 Dopo aver accennato alla troppa volatilità del dato non manifatturiero, qui la questione ormai è chiara. Il dato infatti è già sul range superiore e il prossimo dato (che sarà sicuramente maggiore) indicherà una anomalia statistica. Ognuno ne tiri le conseguenze…

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